Continuare a rendere il mondo un po' più giusto
Francesco Negri è stato cooperante di Comundo in Bolivia, assieme alla compagna Barbara Banfi. Tornati dal loro interscambio, hanno deciso di continuare a sostenere finanziariamente altri progetti. Il perché ce lo spiega in questa breve intervista tra il Ticino e il canton Vaud, dove vive e lavora attualmente.

Caro Francesco, cosa ha significato per te essere cooperante di Comundo? L’esperienza ti ha in qualche modo cambiato?
Il mio concetto di "essere cooperante” ha evoluto notevolmente nel corso degli anni. Prima dell’esperienza di interscambio, avevo una certa concezione di cosa significasse; durante la mia permanenza in Bolivia, tale visione si è ulteriormente trasformata, e ora, a quasi due anni di distanza, il significato che ne attribuisco è ancora diverso. “Essere cooperante” rappresenta oggi non solo la mia identità professionale, ma anche la mia inclinazione alla curiosità e al desiderio di viaggiare. Inoltre, risponde al mio bisogno d’impegnarmi concretamente per contrastare le ingiustizie.
Che tipo di progetti sostenete oggi tu e Barbara? Come fate a scegliere?
Attualmente, Barbara ed io supportiamo progetti gestiti da amici e amiche che abbiamo conosciuto in Bolivia durante l'interscambio. Questi progetti perseguono obiettivi molto diversi tra loro, come ad esempio la promozione della protezione dell'ambiente attraverso l'uso dell'arte circense. All'interno di Comundo, abbiamo deciso di sostenere il progetto di Thomas Heusser, attivo nel campo della sicurezza alimentare in Nicaragua. La nostra scelta è stata influenzata anche dalla stima e simpatia che proviamo per lui.
Spiegaci perché sei entrato nel comitato di Inter-Agire: non bastava il sostegno finanziario?
Al termine del nostro impegno all'estero, avevo ancora il desiderio di proseguire su questa strada. Inoltre, sono fermamente convinto del valore della reciprocità: Comundo ci ha offerto molto, e per questo motivo ho sentito la necessità di restituire qualcosa, sebbene il mio contributo, al momento, sia limitato dalla distanza geografica. Infine, credo fortemente nel lavoro che Inter-Agire svolge anche nella Svizzera italiana, che considero altrettanto importante.
Pensi che la cooperazione internazionale farà ancora parte della tua vita professionale?
Certo! Non sappiamo ancora quando, come o dove, ma questa esperienza ci è entrata profondamente nel cuore e, nonostante le incognite, non possiamo e non vogliamo liberarcene. L’interscambio in Bolivia è stato un primo passo in questo ambito professionale, quindi abbiamo molta voglia di rimetterci in gioco.
Diventare cooperante è un'esperienza che consigli?
Lia Beretta
Specialista in comunicazione ambientale, sostiene la Fundación Patiño nel promuovere l'agricoltura sostenibile e l'educazione ambientale.
Scopri di più sul suo progetto