Far valere i diritti delle comunità
Coraline Kaempf ha lasciato da poco l'aria fresca di Porrentruy per immergersi nell'afa di Santa Cruz, capitale economica della Bolivia. Lì, la nostra cooperante si impegna per rafforzare la voce dei «comitati di controllo cittadino», istituiti dalla legge per controbilanciare delle autorità comunali talvolta onnipotenti, se non autoritarie. In occasione dell'assemblea annuale della nostra organizzazione partner Acovicruz, ha potuto incontrare questi rappresentanti di comunità spesso ubicate in zone remote. Qui ci racconta sua esperienza.
A Santa Cruz, la calura è folle per una giurassiana abituata alle gelate invernali. La sera porta una sembianza di freschezza, ma lascia presto spazio al… calore dei contatti sociali alla boliviana. Il lavoro è complicato per i membri dei «comitati di controllo cittadino», che devono costantemente essere all’ascolto delle loro concittadine e dei loro concittadini, improvvisandosi esperti in contabilità, in questioni comunali o legali, per poter far valere i diritti delle loro comunità presso i rappresentanti municipali. Durante la loro riunione rinnovano lo spirito di unione che rafforza la convinzione nelle loro azioni. Scopro tutto questo assieme ai miei colleghi durante un incontro con Anacleto, Pepe e Jimmy…
«Li ammiro, questi umili guardiani della democrazia, questi cittadini pronti a intervenire...» Coraline Kaempf
Dappertutto, nel Paese, rappresentano gli interessi della popolazione nei confronti delle autorità comunali. Sono volontari e difendono i diritti umani con ardore, energia e convinzione. Li ammiro, questi umili guardiani della democrazia, questi cittadini pronti a intervenire di fronte a malversazioni o presunta corruzione. Ne ho incontrati una quarantina nel piccolo villaggio di El Carmen Rivero Tórrez, durante l’assemblea annuale di Acovicruz. Due giorni di intensi scambi, coronati dall’elezione dei nuovi dirigenti dell’organo che li coordina a livello dipartimentale.
«Da qui a 20 anni, la lingua della mia comunità scomparirà»
Il giovane Anacleto ha viaggiato un giorno e mezzo per venire a rappresentare la sua remota comunità. La sua parlata tradisce origini lontane dalla città, ma la sua curiosità non ha limiti. «Da qui a 20 anni, la lingua della mia comunità e il suo sapere ancestrale scompariranno», mi confida in giardino. Nella sua regione, vicino a Concepción, vivono decine di comunità che lui è venuto a rappresentare a El Carmen. «Sono rimaste soltanto cinque famiglie a parlare la nostra lingua ancestrale. Non ho avuto la possibilità di imparare a parlarla, ma la capisco. La mia famiglia ha privilegiato lo spagnolo affinché io, una volta adulto, potessi trasferirmi in città e guadagnarmi un salario».
Anacleto è stato il primo ad allungare il suo telefono quando è stato proposto di scattare una foto di gruppo con il team di Acovicruz. «La prossima settimana visiterò le comunità vicine a me per raccontare loro tutto quanto. È importante condividere questa bella energia, darà loro un po’ di speranza», dice sorridendo. Il giovane ha potuto presentare ai suoi colleghi la situazione nella sua regione e lo ha commosso scoprire che delle organizzazioni come Comundo si interessino a ciò che accade qui in Bolivia: «È importante sapere di essere sostenuti e aiutati a valorizzare la nostra cultura, a far sopravvivere le nostre tradizioni, il nostro sapere legato alla natura e alle piante», confida con uno sguardo un po’ sognante.
Una vittoria per le donne
Jimmy e Pepe, invece, hanno fondato con delle altre comunità della Chiquitania un’entità collettiva di controllo sociale per partecipare a un progetto di strada e seguire da vicino il suo sviluppo. Condividere le esperienze dà idee agli altri, che trovano ispirazione. La loro iniziativa mostra che mettendosi insieme qualsiasi progetto è realizzabile. In seguito, ci dedichiamo al tema caldo del giorno: l’elezione del nuovo consiglio direttivo di Acovicruz.
Di fronte ai risultati, la sorpresa si legge sui visi: due donne, Rocio e Afife, occuperanno le posizioni di presidentessa e vicepresidentessa del consiglio direttivo per i prossimi due anni. Una vera sorpresa per me, in un Paese così associato al patriarcato.
Ad averlo reso possibile sono stati i voti delle comunità disseminate nel distretto, come quelle di Jimmy, Pepe o Anacleto. Una bella vittoria per il gruppo di donne, che lavorano con tenacia per venir legittimate.
Cambiamento climatico, nuovo piano regolatore locale, presentazioni da parte di giovani e di donne, gruppi di lavoro per trovare soluzioni comuni di fronte a problemi come la corruzione, la siccità dei suoli, gli incendi, la penuria d’acqua: il menu di questi due giorni era davvero ricco! Tutte e tutti sono ripartiti nutriti e ricaricati per continuare a costruire delle condizioni più stabili a lungo termine. Da parte mia ho scoperto che
Il «controllo sociale e la partecipazione» sono degli strumenti promettenti affinché i cittadini salvaguardino o riconquistino i loro diritti, e credano nella loro capacità d’azione per una vita più degna.
Di che rivitalizzare le mie energie, che in mezzo a questa calura vengono talvolta un po’ meno…
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Di Coraline Kaempf | 20 gennaio 2022 | Bolivia
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