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Dieci anni dopo

Uno stage di un anno in Bolivia appena finita l’università. Per Alessandra Genini, attualmente membro di comitato Comundo, quel primo passo ha permesso di realizzare un sogno: lavorare nel mondo della cooperazione allo sviluppo.

Alessandra Genini oggi si occupa del programma di Terre des Hommes Suisse per il Burkina Faso e il Mali. Ha conosciuto Inter-Agire, organizzazione pilastro di Comundo, quasi per caso grazie all’incontro con Antonella Borsari ed Emmi Salmina. Quando le hanno illustrato il lavoro di Inter-Agire, ha capito che era quello che stava cercando: «Ero quasi alla fine degli studi in scienze politiche e di lì a poco ho iniziato il mio percorso di formazione per diventare cooperante». Ma la consapevolezza di voler partire all’estero è ancora più antica: «Ero ancora alle scuole medie quando ho assistito alla presentazione di due ragazze che avevano fatto un periodo di volontariato in India. È allora che ho realizzato che volevo anch’io un giorno o l’altro fare qualcosa del genere». 

Il momento è arrivato con la proposta di diventare cooperante in Bolivia, a Cochabamba, per collaborare con l’Istituto di formazione femminile integrale (IFFI) nella promozione dei diritti delle donne. Durante il suo anno di stage, Alessandra ha contribuito a migliorare l’organizzazione dei corsi di cittadinanza sui diritti delle donne e il loro coinvolgimento politico. IFFI era un’organizzazione femminista e battagliera, ma anche innovativa nel suo lavoro a favore di una maggiore incidenza politica femminile.

Alessandra Genini (a destra) durante il suo stage in Bolivia, 2008
Alessandra Genini (a destra) durante il suo stage in Bolivia, 2008

Alessandra Genini

 

Alessandra Genini è partita con Inter-Agire come cooperante in Bolivia, a Cochabamba, nel 2008 fino al 2009 per collaborare con l’Istituto di formazione femminile integrale (IFFI) nella promozione dei diritti delle donne. Al suo rientro in Svizzera è stata scelta per un programma Junior della DSC sempre in Bolivia a La Paz dal 2011 al 2013. In seguito è diventata membro di Comitato di Comundo. 

 

Forse il suo più grande contributo è stato proprio quello di aver sistematizzato i corsi, ci spiega: «Fresca di studi e con la tipica precisione svizzera, ho fatto in modo che restasse traccia di quanto facevamo, affinché non andasse perso nulla e le partecipanti potessero poi anche facilmente interpretare il materiale prodotto durante i corsi». In quell’anno di vita e lavoro a Cochabamba sono nate amicizie che durano tuttora, racconta Alessandra: «Alcune colleghe e le persone della Coordinazione nazionale di Comundo, come Telma e la sua famiglia sono state per me un importante punto di riferimento. Anche i contatti con gli altri cooperanti sono stati fondamentali: erano un supporto importante nei momenti difficili, quando la nostalgia di casa si faceva più forte e le difficoltà sembravano tante». 

Un momento difficile è stato senz’altro il rientro: non è scontato riadattarsi al contesto, alla sicurezza, alla prevedibilità della vita svizzera, ci racconta. Per alcuni, inoltre, vi è la preoccupazione di trovare un lavoro, in particolare i ticinesi sono coscienti che nella Svizzera italiana le possibilità di impiego nel mondo della cooperazione allo sviluppo non sono moltissime. L’incertezza non è però durata a lungo: rientrata dallo stage a Cochabamba nel 2009 e dopo appena qualche mese di lavoro, Alessandra è stata scelta per un programma Junior della DSC proprio in Bolivia, a La Paz. «In cuor mio sapevo che sarei tornata, ma non pensavo certo di farlo tanto presto! – ricorda –. Conoscevo bene il contesto, il paese, la lingua. Ma ho anche avuto fortuna. Insomma, a gennaio 2011 ero di nuovo in Bolivia e vi sono rimasta due anni!», ci racconta. 

Anche dopo il secondo rientro è stato abbastanza naturale cercare lavoro nel settore della cooperazione allo sviluppo, «anche se non era scontato trovarlo», precisa. E invece oggi sono quasi dieci anni che Alessandra Genini si occupa di progetti in quest’ambito: «Tra gli studenti in scienze politiche, moltissimi si auguravano di poter lavorare in questo campo. Mi sento quindi una privilegiata nell’aver realizzato questo desiderio. E per questo devo molto a Inter-Agire. La mia prima esperienza a Cochabamba dal profilo umano, ma anche professionale, mi ha dato tanto. Alcune tecniche affinate in quei mesi le uso ancora attualmente: organizzare ateliers, improvvisare, riuscire a sfruttare le poche risorse a disposizione... tutte competenze utilissime nel mio lavoro odierno». 

Dopo la sua prima esperienza di cooperazione allo sviluppo sul campo a Cochabamba, Alessandra è sempre rimasta vicina a Inter-Agire, una delle associazioni sostenitrici di Comundo che nel 2008 le ha permesso di andare in Bolivia: partecipava alle attività e ai fine settimana di formazione, nonostante gli impegni professionali in Svizzera romanda le impedissero un ruolo più attivo. Ora da pochi mesi è anche membro di comitato di Comundo, come rappresentante della Svizzera italiana.

«Sono onorata di poter fare la mia parte all'interno del comitato di COMUNDO e spero di esserne all'altezza. Avevo voglia di dare il mio contributo all'interno di un'organizzazione in cui credo parecchio e che mi ha dato molto». 

Intervista rilasciata a CARTABIANCA nel 2018